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Pietro del Morrone da Eremita a Santo

L’opera di Stefania Di Carlo sulla canonizzazione di Celestino V presentata ad Isernia.

Nel contesto delle annuali celebrazioni in onore di San Pietro Celestino V, concittadino e compatrono di Isernia, la Diocesi di Isernia-Venafro ha vissuto un prestigioso evento culturale che ha apportato nuovi elementi di studio e di riflessione sulla vita del Santo Papa Eremita.

Lo scorso 23 maggio nell’Aula Magna della Diocesi di Isernia-Venafro è stato presentato il volume: “Il Processo di Canonizzazione di Pietro del Morrone” a cura della prof.ssa Stefania Di Carlo e del prof. Ilio Di Iorio. A presentare l’autrice dell’opera è stato Mons, Claudio Palumbo, vicario generale e storico della diocesi. A lui abbiamo chiesto di illustrarci le novità essenziali di questa nuova opera sulla figura del santo isernino. “Il libro di Stefania Di Carlo che ha tradotto in italiano il processo di canonizzazione di san Pietro celestino – ci ha spiegato – è un’opera pregevole perché mette nelle mani del vasto pubblico documenti di primissima importanza che fino a ieri si può dire sono rimasti soltanto patrimonio del mondo degli studiosi”. “Noi sappiamo – ha continuato mons. Palumbo – che Franz Xavier Seppelt ha pubblicato nella prima metà del novecento il “Corpus” celestiniano. Però si tratta di testi in latino con introduzioni, commenti e apparato critico in tedesco.

Quest’opera della Di Carlo, che mette insieme sia il processo informativo per la canonizzazione del nostro “santone”, (processo che si conserva a Sulmona) sia il codice 1071della biblioteca dell’Arsenale di Parigi e traducendo, ripeto, in italiano con un apparato critico, con dei grafici che specificano la quantità, la tipologia delle malattie, la provenienza degli assistiti, veramente consente al più vasto pubblico dei lettori di entrare a diretto contatto con la santità di questo uomo che il prof. Raoul Manselli, dell’Università di Roma “La Sapienza”, illustre medievalista, definì una irruzione del soprannaturale nella storia. Credo che si possa dire questo in merito al pregio della Di Carlo”.

Della stessa autrice ha, poi, sottolineato l’impegno profuso nel curare un corpo celestiniano, tradotto sempre in italiano con testo latino a fronte, aiutata dal prof. Ilio Di Iorio di Sulmona, mettendo a disposizione del pubblico anche le varie vite di san Pietro Celestino che sono state prodotte a cominciare dai suoi discepoli fino a quelle più recenti, addirittura fino a quelle del 1800 e quindi arrivando a curare un corpus celestiniano di almeno 13 volumi. “Credo – ha concluso il vicario – che vada reso merito per questo impegno di alta e seria divulgazione”.

Fonte: Diocesi Isernia-Venafro

Processo di Canonizzazione di Pietro del Morrone

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