La visita della Madonna di Fatima alla città di Isernia dei giorni scorsi, promossa dall’Unitalsi, è stata una splendida occasione per riunire ai piedi di Maria Santissima molti ammalati e disabili ed affidare alla sua potente intercessione le loro necessità e le loro sofferenze.
Durante la solenne celebrazione eucaristica, in una cattedrale di Isernia gremita di fedeli e di sofferenti, Mons. Cibotti ha rivolto a loro parole di conforto e di condivisione. “Voi siete immagine della presenza di Dio – ha detto – proprio la vostra malattia è la vostra vocazione. Siete chiamati a partecipare del dolore di Cristo. A percorrere con Lui la via crucis e testimoniarla al mondo di oggi, distratto ed indifferente”.
Si è, poi, soffermato ad analizzare la natura del dolore che oltre alla sua dimensione fisica ha anche quella spirituale. “La malattia della coscienza è spesso quella meno riconosciuta – ha affermato – quella malattia che ci rende superbi, orgogliosi e non ci fa riconoscere il bisogno che abbiamo di Dio. Quella di un’intelligenza che è stata corrotta perché minata alla base dalle ingiustizie e dall’odio. Dio invece ci invita su una via di misericordia, di perdono”. E ha aggiunto: “La vera fortuna non è essere sani nel corpo. La vera fortuna è essere sani nello spirito” biasimando la superficialità della nostra società moderna consumistica ed edonista tutta concentrata sul raggiungimento della perfezione del corpo ma del tutto indifferente ai bisogni dell’anima e ai valori di una retta coscienza.
Si è, quindi, rivolto alla Madonna di Fatima chiedendole di continuare come ha fatto nelle numerose apparizioni a manifestare la sua presenza nella Chiesa e nel mondo. “Rivolgiamoci a Maria – ha concluso il vescovo – perché lei che è stata sotto la croce di Gesù sappia portare i nostri cuori sulla via dell’umiltà del riconoscere i nostri peccati e dell’essere piccoli davanti a Dio, perchè questo sia garanzia della salvezza attraverso la grazia che viene dalla sua misericordia. Chiediamo a Maria la vera sanità, non solo quella del corpo ma soprattutto quella dello spirito”.
Don Francesco Bovino
Fonte: diocesi Isernia-Venafro
https://youtu.be/b9zmEG9dKS4