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Professiamo la nostra fede con i canti religiosi popolari

In occasione del primo anniversario dell’inizio del ministero parrocchiale di don Remo Staffieri nella Cattedrale di Isernia, la parrocchia ha inteso pubblicare il testo e la musica di tre canti religiosi popolari, scritti dallo stesso parroco, don Remo, e musicati da Jacopo Incollingo per incrementare il culto e la devozione alla B.V. Maria e a San Pietro Apostolo; la nostra chiesa Cattedrale, infatti, non solo è dedicata a San Pietro Apostolo, ma custodisce in sé, come uno scrigno, una particolare devozione alla Madre di Dio sia sotto il titolo di Via Lucis che sotto quello dell’Altopiede.

La Madonna della Via Lucis vi è venerata sin dal 1567, quando il vescovo del tempo, Giovan Battista Lomellino, portò ad Isernia l’icona bizantina della Vergine “Hodighitria”, cioè “Conduttrice”, che oggi è esposta nella cappella laterale del SS. Sacramento e la cui memoria liturgica si celebra ogni anno il 10 maggio.

Nell’altra cappella laterale, dedicata a San Pietro Celestino, è conservata, invece, la statua della Madonna dell’Altopiede, in stile gotico francese, databile intorno al XIII secolo, che si venerava nell’antico eremo di Riporsi, dove, secondo una pia tradizione, la Vergine SS.ma apparve presso il torrente Longaniello; i tanti pellegrini che si recavano in quel luogo iniziarono ad invocare la Madonna col titolo dell’Altopede proprio perché apparsa su di un alto albero; la statua della Vergine fu poi traslata nel santuario dei SS. Cosma e Damiano e quindi in Cattedrale; la festa liturgica si celebra l’8 settembre.

Infine, abbiamo inteso professare la nostra fede in Gesù Cristo, invocando l’intercessione di San Pietro Apostolo, titolare della Cattedrale e della nostra parrocchia, che, secondo la tradizione, inviò ad Isernia un suo discepolo, San Poltino, per annunciare il Vangelo e propagare la fede cristiana; così, sul precedente tempio pagano, venne edificata la Cattedrale cristiana, che fu intitolata proprio al Principe degli Apostoli.

La costituzione conciliare sulla Liturgia, “Sacrosanctum Concilium”, al paragrafo 118 afferma: “Si promuova con impegno il canto religioso popolare in modo che nei pii e sacri esercizi, come pure nelle stesse azioni liturgiche, secondo le norme stabilite dalle rubriche, possano risuonare le voci dei fedeli”. I canti che seguono, quindi, ci aiutino a partecipare con più fervore alla preghiera devozionale e liturgica secondo l’esortazione della Chiesa per il nostro bene spirituale e per la maggiore gloria di Dio. Amen.

– Antonio Battista