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I giovani di Abruzzo-Molise insieme con i Vescovi

Incontro giovani Abruzzo-MoliseAbbiate il coraggio di essere felici: questo il tema dell’incontro che abbiamo vissuto insieme ai Vescovi della CEAM, martedì 2 giugno presso il santuario di San Gabriele dell’Addolorata a Teramo. La giornata è stata organizzata dal servizio regionale di pastorale giovanile e ha visto la partecipazione di circa 2500 giovani provenienti dalle diocesi di Abruzzo-Molise. Anche noi eravamo presenti e vi raccontiamo come è andata.

Appena arrivati siamo stati accolti da mons. Santoro, vescovo di Avezzano e delegato per i giovani, che ci ha proposto una riflessione sul tema scelto dal Santo Padre per la prossima GMG, che si terrà a Cracovia nel 2016: “Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia”. Il Vescovo ha messo in risalto come le beatitudini sono la strada che ci conducono alla vera felicità cioè credere nell’amore immenso che Dio ha per ciascuno di noi. Successivamente, divisi in gruppi, abbiamo preso parte alle catechesi dei Vescovi che ci hanno presentato quei testimoni che hanno saputo meglio vivere le beatitudini evangeliche: i Santi della nostra terra. Così abbiamo riflettuto su diverse figure da san Gabriele dell’Addolorata a san Pietro Celestino, dal beato Nunzio Sulprizio a san Camillo de Lellis. Il fattore comune che unisce le storie di questi Testimoni della fede è proprio il coraggio, cioè il saper agire con il cuore per essere poi felici in e con Gesù. La mattinata si è conclusa con la celebrazione dell’Eucaristia durante la quale mons. Valentinetti, presidente CEAM, ci ha fatto scoprire le beatitudini alla luce della storia di Giobbe definendole la “Magna Carta” del Cristiano.

Nel pomeriggio abbiamo ascoltato la testimonianza dell’attore Simone Riccioni figlio di due volontari laici missionari che ci ha raccontato la sua vita vissuta a metà tra l’Uganda e l’Italia e la sua volontà di realizzare i sogni. La giornata si è conclusa con un concerto.

Concludendo, possiamo affermare che in questa giornata abbiamo avuto la possibilità di toccare con mano e guardare a coloro che hanno incarnato nelle loro vite le altezze di un’esistenza piena, buona e fedele al Vangelo e quindi credere che è concretamente possibile vivere la vita con la V maiuscola ovvero la felicità del Vangelo.

I giovani della parrocchia