“Gioisca la terra inondata da così grande splendore; la luce del Re eterno ha vinto le tenebre del mondo!” l’invito alla gioia proclamato nella Veglia Pasquale si diffonde nel mondo soprattutto in quelle terre dove la morte colpisce con violenza tanti nostri fratelli perseguitati e uccisi solo perché cristiani. “Cristo è risorto, sì è veramente risorto! Alleluja”: facciamo nostro il saluto che si scambiano i nostri fratelli ortodossi in tutto il periodo pasquale. E’ la proclamazione della Verità che fonda la nostra fede, illuminando la vita, trasformandola in testimonianza d’amore e di speranza. All’origine del nostro essere cristiani c’è quest’avvenimento insopprimibile: la Risurrezione di Cristo: il Crocifisso è vivo nonostante la sua morte reale.
La tomba vuota, inizialmente fu fonte di atroce delusione per Maria di Magdala che “si recò al sepolcro di buon mattino quand’era ancora buio e vide che la pietra era stata ribaltata”. Ella pensò che il corpo del suo Maestro fosse stato rubato. Ma poi grande fu lo stupore e la gioia quando insieme a Giovanni e Pietro scoprirono – vedendo le bende e il sudario lì in terra – che Gesù era risorto. Di questo grande evento gli Apostoli divennero garanti e testimoni e Pietro proclamò che “chiunque crede in Lui ottiene la remissione dei peccati” perché, innestati in Lui con il Battesimo, entriamo – già ora – nella vita eterna, quella vita che ci ha donato risorgendo dai morti: la vita che vince ogni morte, fisica e morale purché l’accogliamo, purché ci lasciamo liberare dalle catene della morte.
San Paolo indicava agli abitanti di Colossi la via per lasciarsi liberare: ”se siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù dove si trova Cristo”. Oggi lo stesso invito è rivolto a noi, fissiamo lo sguardo sul Risorto affinché diventi il nostro modello e traguardo, guardiamo a Lui dopo ogni caduta, in ogni situazione difficile; Egli è la nostra vita e sarà anche la nostra gloria: “anche voi apparirete con Lui nella gloria”.
Lasciamoci liberare dalla corruzione e del peccato: “togliete via il lievito vecchio, per essere pasta nuova” per essere cioè dedicati al bene e non al male, ancorati alla sincerità e alla verità.
Lasciamoci penetrare da questa vittoria della vita sulla morte, che è l’inizio della creazione nuova dell’uomo e del mondo ed è la grande speranza che proclama la fede cristiana, testimoniando con gioia “Cristo nostra Pasqua è immolato, facciamo festa nel Signore morto e risorto per la nostra salvezza.”
Concludiamo con una riflessione di s. Agostino:
“Cristo Risorto ci dice: Io vi invito a partecipare alla mia vita in cui nessuno muore, in cui si è veramente felici, in cui il nutrimento rinvigorisce e non lascia venire meno le forze. Ecco, vi invito nel paese degli angeli, all’amicizia del Padre e dello Spirito Santo, al banchetto eterno.
Vi invito ad essere miei fratelli, vi invito a venire a me, alla mia propria vita.
Non volete credere e venire?”
Buona Pasqua!
Commento: Prof.ssa Anna Maria del Prete