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V Domenica di Quaresima: Letture e Commento

V Domenica di Quaresima - Anno BCommento alla 5a Domenica di Quaresima

Siamo alla fine del nostro cammino Quaresimale; con la prossima domenica entreremo a pieno nell’evento pasquale, mistero di “abbassamento” e di “esaltazione”: Gesù “per stabilire la nuova ed eterna alleanza si è fatto obbediente fino alla morte di croce”.

Gesù ha spiegato, testimoniato e portato a compimento la nuova alleanza annunziata dal profeta Geremia al popolo che rientrava dall’esilio in una Gerusalemme distrutta e divisa: “Questa sarà l’alleanza che io concluderò con la casa di Israele: porrò la mia legge nel loro animo, la scriverò sul loro cuore, allora io sarò il loro Dio ed essi il mio popolo”.

Nuova Alleanza: Nuova perché apre ad un rapporto Dio-uomo diverso da quello instaurato dall’Alleanza del Sinai. Novità che può essere sintetizzata da tre frasi citate nel testo del profeta:
– “la scriverò sul loro cuore”: la parte più profonda e più intima della creatura. E’ un passaggio fondamentale nella storia dell’AnticoTestamento: da un’ osservanza esteriore dei comandamenti, intesi come obbligo, si passa ad una loro comprensione più profonda che ne fa scoprire la necessità perché l’uomo si realizzi in pienezza. Lo Spirito di Dio infuso nel nostro cuore ci indica la strada da seguire per aderire alla Sua volontà;
– “Io perdonerò la loro iniquità e non mi ricorderò più del loro peccato”: Dio concede un’amnistia generale (amnesia = non ricordo, perdono); non solo perdona, ma agisce come se tali colpe non fossero mai state commesse. In forza del Suo amore infinito, Dio vuole iniziare una pagina nuova nella storia del suo popolo;
-“tutti mi conosceranno dal più piccolo al più grande”: la universalità del rapporto con il Signore, prima limitato al popolo di Israele; ognuno è invitato a rispondere con l’apertura del cuore.

La Nuova Alleanza si estende a tutta l’umanità, a tutti coloro che l’accettano. Questo è venuto a proclamarci Gesù, consapevole che questa sua missione lo avrebbe portato alla croce. Con la breve parabola del chicco di grano Egli scolpisce il senso profondo della sua passione imminente, quale sorgente di vita attraverso la morte.: “Se il chicco di grano caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto”.

Gesù si sente “turbato” difronte al dramma che sta per vivere, ma trova conforto nella preghiera ardente al Padre, segno della loro unione profonda e indissolubile: “Padre glorifica il tuo nome” E il Padre risponde: “L’ho glorificato e di nuovo lo glorificherò” attestando l’accoglienza della sua preghiera. Gesù è stato esaudito, non nel senso che gli è stata risparmiata l’atroce morte di croce, ma nel senso che Dio- Padre, risuscitandolo e glorificandolo, lo ha sottratto dal potere della morte e su di essa lo ha reso vittorioso. L’ultima parola non è la morte, ma la vita eterna per tutta l’umanità.

Cristo Crocifisso-Risorto, compendio del dolore del mondo e segno vivente della vittoria della vita sulla morte, si offre allo sguardo di tutti coloro “che vogliono conoscere Gesù”, fonte di speranza e di vita eterna. Adoriamolo!

Commento: Prof.ssa Anna Maria del Prete


Prima Lettura Ger 31, 31-34
Concluderò un’alleanza nuova e non ricorderò più il peccato.

Dal libro del profeta Geremìa
Ecco, verranno giorni – oracolo del Signore –, nei quali con la casa d’Israele e con la casa di Giuda concluderò un’alleanza nuova. Non sarà come l’alleanza che ho concluso con i loro padri, quando li presi per mano per farli uscire dalla terra d’Egitto, alleanza che essi hanno infranto, benché io fossi loro Signore. Oracolo del Signore.
Questa sarà l’alleanza che concluderò con la casa d’Israele dopo quei giorni – oracolo del Signore –: porrò la mia legge dentro di loro, la scriverò sul loro cuore. Allora io sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo. Non dovranno più istruirsi l’un l’altro, dicendo: «Conoscete il Signore», perché tutti mi conosceranno, dal più piccolo al più grande – oracolo del Signore –, poiché io perdonerò la loro iniquità e non ricorderò più il loro peccato.

Seconda Lettura Eb 5,7-9
Imparò l’obbedienza e divenne causa di salvezza eterna.

Dalla lettera agli Ebrei
Cristo, nei giorni della sua vita terrena, offrì preghiere e suppliche, con forti grida e lacrime, a Dio che poteva salvarlo da morte e, per il suo pieno abbandono a lui, venne esaudito.
Pur essendo Figlio, imparò l’obbedienza da ciò che patì e, reso perfetto, divenne causa di salvezza eterna per tutti coloro che gli obbediscono.

Vangelo Gv 12,20-33
Se il chicco di grano caduto in terra muore, produce molto frutto.

Dal vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, tra quelli che erano saliti per il culto durante la festa c’erano anche alcuni Greci. Questi si avvicinarono a Filippo, che era di Betsàida di Galilea, e gli domandarono: «Signore, vogliamo vedere Gesù».
Filippo andò a dirlo ad Andrea, e poi Andrea e Filippo andarono a dirlo a Gesù. Gesù rispose loro: «È venuta l’ora che il Figlio dell’uomo sia glorificato. In verità, in verità io vi dico: se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto. Chi ama la propria vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna. Se uno mi vuole servire, mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servitore. Se uno serve me, il Padre lo onorerà. Adesso l’anima mia è turbata; che cosa dirò? Padre, salvami da quest’ora? Ma proprio per questo sono giunto a quest’ora! Padre, glorifica il tuo nome».
Venne allora una voce dal cielo: «L’ho glorificato e lo glorificherò ancora!».
La folla, che era presente e aveva udito, diceva che era stato un tuono. Altri dicevano: «Un angelo gli ha parlato». Disse Gesù: «Questa voce non è venuta per me, ma per voi. Ora è il giudizio di questo mondo; ora il principe di questo mondo sarà gettato fuori. E io, quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me». Diceva questo per indicare di quale morte doveva morire.