Dal Vangelo secondo Marco, 1,7-11
“In quel tempo, Giovanni proclamava: «Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo». Ed ecco, in quei giorni, Gesù venne da Nàzaret di Galilea e fu battezzato nel Giordano da Giovanni. E, subito, uscendo dall’acqua, vide squarciarsi i cieli e lo Spirito discendere verso di lui come una colomba. E venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento».”
Oggi celebriamo il Battesimo del Signore ove si completa la Rivelazione sull’identità di Gesù. Iniziata a Betlemme con l’annuncio dell’angelo ai pastori oggi è nato per voi… un salvatore che è il Cristo Signore (Lc 2,12), si è estesa ai Magi, stranieri venuti dall’Oriente per adorare il re dei Giudei (cfr Mt 2,2) e si conclude al Giordano con una voce dal cielo che dichiara: Tu sei il Figlio mio prediletto, in te mi sono compiaciuto. Dio rivela al mondo intero e a Gesù stesso la sua identità di Figlio e la sua vocazione di Messia. Non il Messia dei miracoli atteso dagli ebrei, ma “il Messia della Croce” come lo tratteggia la frase stessa composta da citazioni di testi messianici dell’Antico Testamento: “Figlio di Dio”, il titolo dato al re di Israele (Sal 2,7); “prediletto-unico”, l’aggettivo con cui viene ripetutamente designato Isacco in Gen 22,2.12.16, Gesù appare come l’offerto in sacrificio; “in te mi sono compiaciuto” evoca “il servo” messianico annunciato in Is 42,1. Dunque un messianismo regale, la cui regalità si manifesterà sulla croce prima di splendere nella gloria della Resurrezione.
La scena è illuminata dalla discesa dello Spirito, quello Spirito che in principio aleggiava sul caos (Gen 1,2) e divenne forza creatrice e che, sotto forma di colomba, sorvolò le acque del diluvio finchè trovò un ramoscello di olivo (Gen 8,8-12) segno di un nuovo inizio della creazione. Così lo Spirito, come colomba, scende su Gesù: Egli è la nuova creazione resa possibile, secondo Isaia, dal sacrificio del Servo (Is 53). A questa nuova creazione apparteniamo anche noi perché nel Battesimo siamo diventati “creature nuove” e abbiamo ricevuto quello Spirito che grida “Padre”. Ne siamo coscienti? Riviviamo, oggi, il nostro Battesimo tesi alla riscoperta del nostro rapporto con il Padre e della nostra missione di testimonianza di fede e di amore..
Commento a cura di Anna Maria del Prete