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Santa Barbara Vergine e Martire

SANTA  BARBARA  VERGINE  E  MARTIRE venerata  ad  Isernia  dal  1456

Notarella storica dal canonico Staffieri don Remo, parroco della Cattedrale di Isernia

Il 4 dicembre la Chiesa celebra la memoria liturgica di Santa Barbara, vergine e martire; la tradizione vuole che fosse una bellissima giovane di Nicomedia, odierna Izmit, capitale della Bitinia, in Asia Minore.

Barbara (273 – 4.12.306) abbracciò la fede cristiana contro la volontà del padre Diòscoro che, dopo averla denunciata al prefetto romano, Marciano, ed assistito alle sue torture, volle addirittura sostituirsi al boia per decapitare la giovane figlia, rimasta sempre ferma nella sua fede cristiana; dopo la decapitazione della figlia, Diòscoro fu colpito da un fulmine, sceso a ciel sereno!

Uscita processione in onore di Santa Barbara

Ad Isernia il culto di Santa Barbara è legato, in maniera singolare, al funesto terremoto del 4 dicembre del 1456 ; poiché esso si  verificò proprio il giorno della memoria liturgica della Santa, fu in seguito detto “terremoto di Santa Barbara”.

Tale violenta calamità, che interessò tutto il Regno di Napoli, devastò anche la città di Isernia e molte persone ne morirono; in tale circostanza, l’allora vescovo della città pentra, Mons. Giacomo Montaquila (1418-1469), della famiglia feudale dei Montaquila, rimase sotto le macerie della Cattedrale crollata; ne fu estratto vivo dopo tre giorni; difatti, una trave del soffitto, cadendo in obliquo gli aveva fatto da riparo; egli, pertanto, essendo stato il giorno di Santa Barbara, attribuì la sua salvezza proprio all’intercessione della Santa, e quindi, per ringraziarla dello scampato pericolo, ne introdusse il culto ad Isernia, istituendone la festa e dedicandole, nella ricostruita Cattedrale, una cappella laterale con la scritta “jus patronato della famiglia Montaquila(cfr. E. Turco)!

E’ da allora che la Santa di Nicomedia solo ad Isernia è invocata contro i terremoti e venerata, quindi, quale patrona secondaria della città.

Oggi ad Isernia, la memoria liturgica di Santa Barbara è celebrata due volte l’anno: il 4 dicembre, in comunione con tutta la Chiesa, e in ricordo del terremoto cosiddetto “di Santa Barbara” del 1456 e il 6 giugno; in realtà, nel mese di giugno vi sono due date, riportate nell’archivio parrocchiale della cattedrale, che ricordano due distinti terremoti; il primo il 5 giugno 1688 e il secondo il 6 giugno 1882; ma sarà quest’ultimo sisma a definire la data della festa attuale e a rinfervorare gli animi degli Iserniani verso la Santa di Nicomedia, quale particolare loro protettrice contro i terremoti.

Difatti, per iniziativa di un antenato della famiglia Semprebuono, si pensò di far realizzare una statua di Santa Barbara, che scolpì l’artista Emilio Labbate (1825-1919) di Carovilli nel 1886; da quell’anno il 6 giugno, Isernia cominciò a festeggiare la Santa Martire, non solo liturgicamente, ma anche con concorso di popolo numeroso, con processione, banda, fuochi pirotecnici e spettacolo in piazza.

Tale festa è giunta sino a noi oggi e, sebbene ridimensionata al solo aspetto liturgico, essa è caratterizzata dalla partecipazione dei Montaquilani, che già dal 6 giugno del 2014 giungono ad Isernia come pellegrini per venerare nella comune devozione Santa Barbara e celebrare nella comune memoria il vescovo della città, Giacomo Montaquila.

 Per l’intercessione di Santa Barbara, vergine e martire, rendiamo grazie a Dio, Signore del tempo e della storia; a lui onore e gloria nei secoli eterni. Amen.

Isernia , 4 dicembre 2023

can. Remo Staffieriparroco della Cattedrale d’Isernia.